Se in precedenza ti abbiamo parlato di quelli che sono i segnali che ci portano a capire quando la catena è ormai usurata, e quindi da sostituire, stavolta andremo a vedere come e cosa possiamo fare per non arrivare a questi irrimediabili livelli.

La prima cosa da dire, che poi è forse la più semplice, è che usare dei lubrificanti per le nostre catene si rivelerà essere un ottimo alleato nel prevenire un’aggressione leggera, ma a volta potrebbe non bastare. Se ti stai chiedendo in quali casi, allora sappi che dopo lunghi periodi di inattività all’aperto o in presenza di elementi potenzialmente aggressivi l’uso di un lubrificante per catene non è più sufficiente. Ma allora cosa fare? La soluzione va ricercata nei rivestimenti per catene, che hanno appunto lo scopo di fare da protezione a tutti quegli agenti, esterni o meno, che potrebbero causare danni.

Detto questo, devi sapere che esistono diversi rivestimenti e prodotti anticorrosivi per catene, ciascuno progettato per specifiche esigenze, che vanno dalle vernici ai rivestimenti specializzati, che vengono scelti in base al tipo di metallo, all’ambiente di esposizione e alle specifiche tecniche richieste.

Tra i vari rivestimenti anticorrosione maggiormente usati per le catene troviamo:

  • Zincatura elettrolitica: comunemente conosciuta anche come zincatura a freddo, è un processo che permette di realizzare depositi di zinco sul metallo di base attraverso un processo di elettrolisi, e quindi è in grado di creare una buona resistenza agli agenti atmosferici;
  • Nichelatura elettrolitica: anch’essa conosciuta come nichelatura a freddo, segue lo stesso principio della zincatura, ma la differenza della precedente, il deposito sul metallo di base è nichel. Inoltre va detto che tra il rivestimento di nichel e il materiale base viene depositato uno strato di rame che ha il compito di aumentare l‘aderenza dello strato nichelato ed evitare il fenomeno della “sfogliatura” dello strato;
  • Nichelatura chimica: che si basa sul metodo industriale Kanigen, permette di rivestire, con uno strato composto essenzialmente da nichel e fosforo, le superfici di un componente meccanico, ed ha lo scopo di migliorare le caratteristiche superficiali, e di prenderlo più duro, resistente all’usura e quindi alla corrosione.

Quanto elencato fino ad ora rappresenta ovviamente solo una parte dei rivestimenti anticorrosione disponibili. Concludiamo quindi dicendo che ve ne sono molti altri, che sono classificati come rivestimenti speciali, che hanno la capacità di creare un’elevatissima resistenza all’ossidazione, come ad esempio la zincatura a caldo.